Doveva dare testimonianza alla luce
Giovanni Battista deve preparare in noi il desiderio di avere un cuore nuovo, questo cuore nuovo che va verso le stelle.
Giovanni Battista deve preparare in noi il desiderio di avere un cuore nuovo, questo cuore nuovo che va verso le stelle.
La bellezza divina non è solamente la rettitudine morale di essere onesto, paziente, umile, ma anche una sana creatività, una laboriosità, una genialità che deve caratterizzare ogni campo dell’esistenza.
Gesù non è mai andato via. Gesù sta qui, non deve tornare! Si deve manifestare, noi lo dobbiamo intercettare, seguire e assecondare nelle sue indicazioni.
Sia i benedetti che i maledetti fanno la stessa domanda: ma quando mai ti abbiamo visto affamato, in carcere, nudo, affamato, assetato…? Questa domanda vuol dire che entrambi non si rendono conto di cosa hanno fatto, di fare le cose male o le cose bene.
Può succederci di entrare nella situazione di questo servo che riceve un solo talento e lo nasconde sotto terra. Si chiude in se stesso, si blocca, gli deve essere successo qualcosa… Su questa situazione, su questo problema arriva la Parola di oggi, una parola molto dura da parte di Gesù che vuole farci ripartire, vuole scuoterci, perché sicuramente questo problema nasce dalla nostra fragilità.
“Ecco lo sposo” è un grido, è una chiamata, ed è proprio una cosa buona che ti arrivi questo grido perché ti dice che questa realtà, questa sofferenza, questo momento difficile che vivi, puoi pensarlo insieme con Cristo.
Cosa ci vuole dire Gesù in questo Vangelo? cosa significa per noi “indossare l’abito nuziale? Cosa devo fare perchè io possa sentirmi un invitato alle nozze e godermi la festa?
Quante volte diciamo: io non ce la faccio! Non è questione di incoerenza, è un dramma, è il dramma di una persona che vorrebbe fare il bene e non ce la fa. Il Vangelo e la liturgia di oggi ci aiutano, ci dicono cosa fare per assumere la nostra missione.
L’amore è lento all’ira. Chi è lento all’ira? Chi ha fatto i conti davanti a Dio con la propria stortura, con la propria insufficienza, con la propria malvagità, con la propria doppiezza, e ha sperimentato una novità assoluta, l’amore misericordioso del Padre.
Di che posto parla Gesù? Questo posto non è il paradiso, ma è un posto, un ruolo dentro la Chiesa, un posto che ci è stato dato nella nostra esistenza e che se portato avanti con fedeltà porta un grande frutto.