Ministri straordinari dell’Eucarestia

“….io sono il pane vivo, disceso dal cielo,
Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno
ed il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo….”
Gv 6,51

Presentati dalle rispettive comunità parrocchiali e scelti per questo delicato servizio dai parroci, essi svolgono un ministero prezioso, non alternativo ma integrativo dei presbiteri, e che consente alla pastorale della terza età e degli infermi di acquistare nuove dimensioni e nuovo slancio, con molti frutti di rinnovamento spirituale, di comunione ecclesiale, di cristiana solidarietà, che hanno la loro radice nell’eucarestia, sacramento di pietà, segno di unità, vincolo di carità.

Vi sono diverse circostanze nelle quali il Ministro straordinario è chiamato a collaborare con il parroco:

  • La distribuzione della Comunione ai fedeli nelle grandi assemblee durante la Messa, a motivo di un grande affollamento di fedeli, o per qualche particolare difficoltà in cui venga a trovarsi il celebrante;
  • La Comunione ai malatitalora in forma di viatico, ove ce ne fosse necessità;
  • L’esposizione del SS.mo Sacramento per risponde anche all’esigenza di facilitare l’adorazione e il culto eucaristico in quei luoghi in cui impossibilitati ad avere a disposizione un sacerdote o un diacono.

Rimane come compito principale del Ministro Straordinario della Comunione la sollecitudine e la carità di Cristo e della Chiesa verso gli infermi.

Ognuno, secondo le proprie possibilità, cercherà di prendersi cura premurosa dei malati, visitandoli e confortandoli nel Signore, e aiu­tandoli fraternamente nelle loro necessità; ricordando che nel Corpo di Cristo che è la Chiesa, se un membro soffre, soffrono con lui tutti gli altri membri .
(I Cor 12,26)

“Il privilegio che abbiamo di adorarLo ogni giorno
è uno dei Suoi doni più grandi.
Se avete un cuore puro sarete in grado di vedere sempre quel legame meraviglioso tra il Pane di Vita e il corpo spezzato di Cristo nei poveri”
Santa Teresa di Calcutta

L’Eucarestia rinsalda la chiesa, la rende Corpo, mistero di comunione e di amore, presenza luminosa del Risorto.

Ogni comunità cristiana, così rafforzata, vive nel mondo come segno di speranza, soprattutto per chi ha bisogno di questa forza, per chi vive nella sofferenza e nella necessità, per chi vive nella prova quotidiana della malattia e del dolore e che spesso vive tutto questo in un forzato isolamento, impossibilitato ad una comunione tangibile con il resto della comunità cristiana.
Gli ammalati trascorrono la loro vita nella solitudine della loro casa ed, ove presenti,i loro stessi parenti ne condividono il dolore e le difficoltà.

La chiesa non ha mai dimenticato di essere vicina a tutti coloro che, come battezzati, sono in Comunione con la Comunità, pur non potendo condividerne l’assemblea ed il Ministero Straordinario della Comunione istituito con una apposita Istruzione di Paolo VI del 1972, dal titolo Immensae caritatis, risponde proprio a questa esigenza e rappresenta la risposta amorosa della comunità cristiana a coloro che desiderano vivere la comunione nel corpo e nel sangue del signore.

  • Questa realtà è innanzitutto un ministero, ovvero, un compito per il bene comune che la chiesa affida ad alcuni battezzati. Come ministero è un dono ed una chiamata ad amministrare beni di altri e ad essere strumento della comunione della Chiesa.
  • È straordinario poiché non è ordinario (vescovi, sacerdoti, diaconi…..), né istituito (accoliti, lettori..) ma conferito a coloro che collaborano con il parroco per rispondere ad alcune specifiche necessità della comunità.
  • È un ministero di comunione, in cui la vita di comunione cresce e si rafforza; dove i ministri straordinari della comunione sono “custodi dell’amore e della comunione della loro comunità cristiana”.

Le azioni dei ministri devono mostrare, come in trasparenza, l’azione di Colui che rappresenta; portare ad un ammalato l’Eucarestia significa essere presenza di amore autentico ripetendo il gesto di Colui che ha dato la sua vita per noi.
Si tratta di persone già seriamente impegnate nel servizio ecclesiale e della pastorale d’insieme, e che si dedicano in particolare a portare la Comunione ad anziani ed ai malati che sono impossibilitati, nel giorno del Signore, a partecipare “con” i loro fratelli alla celebrazione eucaristica.

L’istituzione dei ministri straordinari e il loro ministero consente di intensifica­re il rapporto comunità cristiana e infermi. Là dove è possibile, è opportuno che la comunione ai malati sia re­cata in giorno di domenica, dopo una delle messe parrocchiali. Ciò servirà a colle­gare anche in modo visibile la celebrazione eucaristica di tutta la comunità nel gior­no del Signore, attraverso la Comunione, con quei membri che sono impossibilitati a parteciparvi. Sarà inoltre un modo di te­nere informati i malati delle iniziative pastorali della parrocchia e coinvolgerli in esse.

La visita agli infer­mi e anziani da parte del ministro straordinario, per recare loro il conforto dell’Eu­caristia, costituisce una forma e un momento prezioso di evangelizzazione vera e propria, sia nei confronti dei malati che dei familiari e di quanti li assistono.

Una occasione di catechesi che illumina, con la luce della fede, la si­tuazione di chi è malato e soffre, è la breve liturgia della Parola, premessa alla di­stribuzione della santa Comunione.

Non solo, spesso, oltre il servizio della Parola e del sacramento, è richiesto un “ministero di carità”, di quella carità che è conforto e consolazione ma si esprime anche in gesti di sollievo, di aiuto anche materiale, di fraternità. Quanti vecchi abbandonati hanno bisogno di assistenza, di qualcuno che li accudisca, di chi prepari loro anche un piatto di minestra!… Si aprono così nuovi modi di vivere in pienezza questo servizio.

In que­sta luce il ministero straordinario della Comunione è simultaneamente servizio della Parola, servizio del sacramento e servizio di carità; vi sono compre­se cioè tutte e tre le energie di salvezza” (GS, 3), che costituiscono e qualificano la missione ecclesiale!

La formazione

Questi collaboratori parrocchiali, oltre ad un personale cammino di formazione all’interno delle diverse realtà ecclesiali, vivono una preparazione mirata e costante per poter agire nel ministero in piena comunione con la comunità parrocchiale, e  con i suoi responsabili.

Partendo dall’apposito corso di formazione presso l’ufficio liturgico del vicariato di Roma e dalle sue numerose iniziative mirate ad una crescita ed un aggiornamento costante.