Pace a voi!
Noi dobbiamo toccare con mano! Noi non possiamo toccare fisicamente il corpo di Cristo, ma abbiamo il diritto e il dovere di poter toccare questo corpo risorto, questo corpo che è più forte della morte.
Noi dobbiamo toccare con mano! Noi non possiamo toccare fisicamente il corpo di Cristo, ma abbiamo il diritto e il dovere di poter toccare questo corpo risorto, questo corpo che è più forte della morte.
La grande scoperta del cristianesimo è che non esiste solo il mondo dei vivi e il mondo dei morti. C’è una cosa nuova: esiste il mondo del Risorto che può diventare il mondo dei Risorti, perchè Gesù Cristo vuole fare qualcosa per me e per te.
Nella Croce di Cristo non si è solo compiuta la redenzione mediante la sofferenza, ma la stessa sofferenza umana è stata redenta.
La lavanda dei piedi ci fa presente l’atto cristiano, cioè la verità; e la verità è la vita, la verità dà la vita. La verità rivelata è l’amore e l’amore realizzato è la bellezza!
Contemplando Cristo veniamo feriti a morte da questo amore. Dio è dalla mia parte! Quando lo guardo mi devo ricordare questo.
La buona notizia di questa domenica non è che noi non moriremo.La buona notizia è che esiste il Padre. E il Padre non mi lascerà dentro la morte.
Gesù fa crescere questo cieco! Vuole che lui cresca! E dentro fatiche, con cadute, con mormorazioni, con lamentele, pian piano l’opera di Dio produce un uomo nuovo, un figlio di Dio.
Sono le 12 e il caldo è insopportabile. Il vangelo parla delle ore 12 per ricordarci l’ora in cui Gesù viene crocifisso. Le 12 è l’ora della sofferenza, delle obiezioni, delle fatiche. E noi cosa ci aspetteremmo, cosa vorremmo? Stiamo qui, presso il pozzo, con questa celebrazione cercando una risposta. Cosa vorremmo?
Il vero cristianesimo non è quello che ci vuole risparmiare dalla croce, ma quello che ci vuole insegnare ad entrarci dentro con una speranza, con dignità, anche con coraggio e chissà dove ci vuole portare.
Questo è il deserto: stare dentro un’ingiustizia, una frustrazione, un senso di precarietà, e questa permanenza nel deserto dura 40 giorni e 40 notti, cioè tutta la vita. Ci occorre allora che ci venga dato un pezzettino di quel discernimento, di quella spiritualità che ha abitato il Figlio di Dio.