Fu condotto dallo Spirito nel deserto

01-03-2020 I domenica di Quaresima di don Fabio Pieroni

Mt 4,1-11

In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”». Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

Che cosa è il deserto?

Il deserto è una situazione di incertezza, di ansia, di precarietà.

Il primo punto di cui ci parla questo vangelo è la tentazione del pane: il pane è essenziale! E’ il minimo, se manca il pane significa che stiamo  messi male. Il pane non è solamente qualcosa che ti riempie la pancia, ma qualcosa che ti dà sicurezza. Se non c’è si crea un problema. Come rimediare?

Poi c’è un’altra situazione, quella del pinnacolo del Tempio: qui Gesù si trova nella situazione di chi è incompreso, con il quale non si  riesce a comunicare, non è riconosciuto come il Salvatore, cioè come qualcuno che porta qualcosa di importante, di interessante, e che quindi vorrebbe essere accreditato, avere visibilità. Gesù vorrebbe avere un senso di importanza di autorevolezza per portare il bene. Immaginate che una persona avesse il vaccino per il Coronavirus e non viene presa in considerazione.

Gesù dice allora: se io mi buttassi e facessi una dimostrazione spettacolare forse mi crederebbero! Quindi quando una persona non è riconosciuta, non ha visibilità, va in crisi.

Ed infine c’è la situazione del fallimento o del successo: se mi adorerai tutto sarà tuo! Gesù dice allora: vattene Satana! Questa  frase sappiamo che Gesù poi la rivolgerà a Pietro, quando Pietro gli dirà: a te non deve mai accadere di essere contestato, che tu abbia insuccesso.

Questo è il deserto: stare dentro un’ingiustizia, una frustrazione, stare sotto delle persone che si approfittano di te.

Quindi state capendo che il deserto è una situazione che si compone di questi elementi che noi conosciamo bene, e questa permanenza nel deserto dura 40 giorni e 40 notti, cioè tutta la vita. Non solamente tutta la vita di Gesù, ma tutta la vita nostra, nella quale noi abbiamo il gravissimo compito di stare in un continuo discernimento. Dobbiamo raccapezzarci in questo macello, dobbiamo saper scegliere, dobbiamo capire cosa dobbiamo fare, essere in un perenne discernimento. Siamo costantemente sotto pressione per il mutuo che non ce la fai a pagare, per l’incomprensione, per le briciole che hai tra le mani dopo tanto impegno e tanto tempo che hai dedicato al lavoro.

Gesù dentro il deserto trova il diavolo. Chi è il diavolo?

Se uno analizza bene il testo si rende conto che il diavolo non è l’avversario di Gesù, non è una persona che gli dice: maledetto, ti rovino! E’ un collaboratore fantastico! Infatti dice a Gesù: “Aspetta, se la situazione è questa, perché non trasformiamo queste pietre in pane? Vogliamo togliere un po’ di questa precarietà? Sei il Figlio di Dio! Vogliamo dare un aiutino a questa gente? Altrimenti come fa a capire che sei il Messia! Perché dobbiamo sprecare il tuo talento eccezionale in questa grande incomprensione? Prova! E assurdo perdere tempo ed essere disconosciuti in questa maniera! Deciditi! Ti aiuto io.

E’ un collaboratore!

Il demonio è inquietante! Gesù nel deserto trova il diavolo, ma anche noi! Ognuno di noi sta nel deserto e tutta la vita nostra è nel deserto, tutta la vita nostra sarà sempre “sotto schiaffo” di alcune cose che è assurdo che ci siano, secondo noi, e quindi dovremmo  eliminarle. Se non vengono eliminate io in Dio non ci credo più, mi lascio andare, perché non c’è altra strada che quella della sicurezza, del riconoscimento, dei risultati! Perché  devo vivere in questa umiliazione, chi ha immaginato il mondo così schifoso? Non c’è una strada, non c’è una soluzione! Questi ragionamenti stanno nella nostra testa, costantemente.

Cristo allora dice: dobbiamo camminare insieme, e non è facile, perchè non è detto che quella incertezza, quel problema che tu hai, è sbagliato che tu lo viva. Non è vero! Attento! Viviamolo insieme, io non solamente ti darò il discernimento per attraversarlo, ma ti darò la forza di reggere a questa costante pressione, perchè l’uomo creaturale non ce la fa, non capisce nulla, sceglie le soluzioni più ovvie.  Ma non si può entrare nella vita attraverso le soluzioni ovvie, perchè la vita è molto più complessa di quanto ci possiamo aspettare. Questo noi non lo accettiamo.

Gesù entra invece in questa problematica così grave e dovrà darci  il suo discernimento, la sua valutazione per cui la croce ad un certo punto dovrà essere preparata per lui : è giunta la mia ora! e che devo dire, Padre salvami da quest’ora?  Ma per questo sono venuto! Padre glorifica il tuo Figlio. E la risposta del Padre: l’ho glorificato e di nuovo lo glorificherò!

E’ una scelta assurda, infatti Pietro si ribella, perchè ha una valutazione che è quella della creaturalità, dell’ovvietà, ma non basta. Anzi, questo ragionamento che sembra così innocuo viene addirittura dal demonio.

Quanto più chiediamo a Dio che realizzi le nostre strade, tanto più ci allontaniamo da lui. Per questo la conversione a Cristo è così complessa, necessaria e costante. Per questo veniamo qua ogni domenica, perchè ci venga dato un pezzettino di quel discernimento, di quella spiritualità che ha abitato il Figlio di Dio.

Il Figlio di Dio è spinto nel deserto, cioè nella vita dallo Spirito Santo. Poco tempo prima aveva ricevuto il Battesimo e poi entra nel deserto per starci non solamente 40 giorni e 40 notti, ma tutta la vita. Quaranta significa sempre.

Ma allora questa incertezza che ho a cosa è funzionale? A cosa serve?

Tu sei chiamato a diventare figlio di Dio e allora tutto acquista  significato. Altrimenti è tutto un grande malinteso, perché questa aspettativa logica, simmetrica, matematica, che noi abbiamo sulla vita viene costantemente disattesa.  Bisogna imparare questa arte soprannaturale ed integrarla nella nostra logica. Questa è la conversione, che ci consente di  vivere la vita di tutti i giorni secondo la sapienza di Gesù Cristo.