Prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo

12-11-2017 XXXII domenica del Tempo Ordinario di don Fabio Pieroni

Mt 25,1-13

Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio; le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell'olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono. A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro! Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. E le stolte dissero alle sagge: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono. Ma le sagge risposero: No, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene. Ora, mentre quelle andavano per comprare l'olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore, signore, aprici! Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora.

Questa parabola parla a tutti noi e ci dice che spesso siamo fuori della vita, fuori della serenità. Questo è un problema serio, rimanere fuori di una vita che abbia un significato, che valga la pena di essere vissuta. Perché uno rimane fuori e non sta nella festa, non sta con lo sposo, non sta in un atteggiamento di allegria? Quando una persona rimane fuori? Quando appare la morte! Non solamente la morte fisica che è una cosa estrema, ma anche  quando le cose non vanno come uno si immaginava, quando c’è un’ingiustizia, quando all’interno di un gruppo c’è un’afflizione, un conflitto anche piccolo. A volte anche una piccola cosa ci può rovinare la giornata, nel coro, nel catechismo, a scuola… appare un piccolo problema e tu stai fuori. Domandati ora: perché sto fuori? Perché qualcosa non è andata per il verso giusto: è passato quel tizio che ti sta antipatico e questo ti ha provocato una piccola morte…  e stai fuori.  Basta pochissimo! Per questo questa parabola riguarda tutti noi, perché ogni giorno noi vorremmo entrare nella vita quando ci svegliamo al mattino, ma veniamo cacciati fuori.

Perché succede questo? Perché non abbiamo un bel carattere? Perché siamo egoisti?

Questa parabola  vuole parlare a coloro che sono rimasti fuori della vita ed invece hanno il diritto di starci dentro. La soluzione è questa: per poter rimanere nella vita quando appare la morte abbiamo bisogno di essere saggi. Cosa è la saggezza? Non è essere il primo della classe. La stoltezza , la parola “stolto” riportata nel vangelo è un vocabolo sbagliato, perché per noi stolta è una persona che eticamente non funziona, perché è superba, violenta, cattiva… no! Questo vocabolo in greco indica qualcuno a cui manca qualcosa di essenziale per poter entrare e rimanere nella vita, quindi non è un vocabolo che ha una connotazione etica, morale, ma è proprio una persona a cui manca qualcosa. Cosa ci manca? La saggezza. L’olio è la saggezza, è la sapienza di Dio e noi abbiamo bisogno dell’olio.

Questa estate è successa una cosa interessante: stavamo partendo per Israele e una persona, una pellegrina, prima di partire stava bisticciando con i responsabili e voleva rinunciare al viaggio. Io sono arrivato e le ho detto: adesso tu sali, e basta! Questa ha preso la valigia ed è venuta in Israele, contentissima! Che vuol dire? Che quando è apparso un piccolo problema è apparsa la morte, e questa persona stava uscendo dalla festa con lo Sposo, da un pellegrinaggio che Dio aveva preparato per lei da tanti anni. Questa persona non mi ha “mandato a quel paese” perché è stata sapiente, perché aveva ascoltato un sacco di catechesi. L’olio è la catechesi, è la parola di Dio che piano piano produce in noi una capacità di comprendere le cose che è qualcosa di grande. Questo olio ci permette di entrare nella festa. Abbiamo bisogno di ricevere la parola di Dio perché ci sono tanti momenti difficili a cui dobbiamo dare un significato alla luce della parola di Dio.

Anche per i vostri figli, per i vostri matrimoni, per le vostre amicizie, per le vostre relazioni di lavoro c’è bisogno di questo olio perché si possono facilmente creare delle situazioni in cui nessuno ti capisce , ti senti trattato male, non valorizzato… e appare la morte. Hai chiuso! Ci manca la sapienza. Non stiamo dicendo che una persona non debba saltare di fronte ad un fatto di morte, ma questa non può essere l’ultima reazione che siamo autorizzati ad avere nei riguardi delle cose.

Ecco cosa significa questa parola! Non è una parola che ci dice che le vergini stolte sono volutamente cretine o malvagie, ma che non avevano ricevuto l’olio! Quanta gente conosciamo nella nostra vita corrente a cui non si può dire nulla perché non hanno ricevuto la sapienza! E non c’è soluzione! Non si può fare ora quello che si sarebbe dovuto fare prima.

Il fatto che noi siamo qua ogni domenica ad ascoltare la parola, a prendere quest’olio, ci dà una capacità di lettura della vita, ci dà la capacità di collegare la parola di Dio con la nostra esistenza. Questo è fondamentale perché noi usciamo spesso dalla vita, stiamo sempre male, perché tutto è buio. E invece Dio ti dice: guarda, c’è qualcosa di grande. Non è tutto da buttare! C’è qualcosa dentro quelle cose spiacevoli! Cristo ci dice: guarda che questo fatto non va letto con gli occhi creaturali, ci vogliono i miei occhi, le mie lenti e vedrai qualcosa di importante per te, qualcosa che ti fa entrare in comunione con me. Non è qualcosa che ti conviene, utile, ma è qualcosa che ti consente di incontrarmi.

Noi abbiamo bisogno di questa sapienza, perchè siamo come terra arida, senz’acqua, senza olio, per questo a volte la nostra vita è impossibile da vivere.