Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà

13-02-2013 Mercoledì delle Ceneri di don Fabio Pieroni

Mt 6,1-6.16-18

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. Quando dunque fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando invece tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”.

Una celebrazione è una cosa grandiosa. Attraverso la celebrazione Dio entra nella nostra storia terrena per illuminarla, per darle un senso.

La celebrazione delle Ceneri è un momento favorevole che viene dirci che inizia il tempo della Quaresima, un viaggio che ha come meta la Pasqua. Nella Pasqua noi faremo memoria di un evento che ci trasfigurerà, ci riempirà di qualcosa che non possediamo e che solo Dio può donarci: il Triduo Pasquale cioè la Passione, Morte e Risurrezione di Cristo. Questo evento ci farà presente che Cristo ha assunto su di sé la problematicità dell’uomo, il suo peccato, e tutte le conseguenze del peccato, e per questo muore, si lancia in qualcosa apparentemente senza ritorno. Ma Dio lo ha risuscitato! Il Padre suo lo ha rialzato, e risuscitando Lui ha risuscitato anche l’umanità, anche te, anche me.

La Pasqua quindi non è solamente la commemorazione della Risurrezione di Gesù Cristo, ma è l’applicazione di questo fatto straordinario alla nostra vita. Già nel Battesimo ci è stata partecipata questa vita, però poi noi ci allontaniamo, ci dimentichiamo, perdiamo questa vita che ci è stata donata e torniamo nel buio totale. Per questo i riti della Veglia Pasquale hanno come centro il Battesimo, che è l’applicazione della Risurrezione ad ogni uomo, perché nel Battesimo viene evidenziato un momento in cui uno entra nelle acque, simbolo della morte, e da queste viene salvato, viene rialzato, e viene rivestito di una veste bianca che è la veste della gloria.

Gli antichi padri dicevano che quando Adamo ed Eva stavano nel giardino non erano nudi, bensì erano rivestiti della gloria di Dio, e per questo non provavano vergogna; ma una volta entrati nel peccato, questa gloria è scomparsa e allora hanno cominciato a nascondersi. Questa tragedia dell’uomo che è privato della gloria di Dio è rappresentata dalla cenere.

Ho fatto un esempio ai bambini per spiegare di cosa stiamo parlando. Ho preso una candela accesa ed ho chiesto loro cosa vedessero. “Una fiamma!” hanno risposto, “che non possiamo toccare, altrimenti ci bruciamo!”. Ho poi chiesto se fosse utile questa candela accesa. “Sì, è bella! E poi se si dovessero spegnere tutte le luci, ci illuminerebbe! E poi riscalda!”. Bene, Dio ci ha creati così, come fiamme che illuminano. Solo che noi oggi non stiamo in questa condizione. Ho spento la candela e ho chiesto le loro impressioni. “Manda cattivo odore! Vedo solo lo stoppino! Se lo tocco, mi sporco! Se lo tocco si frantuma!” Ecco, noi tutti stiamo così, abbiamo paura di accostarci agli altri perché ci sporcano, abbiamo paura di entrare in rapporti profondi con gli altri, perché ci frantumiamo.

Noi non possiamo vivere così! Noi non siamo questo stoppino sporco, buio, gelido, noi siamo nati per altro! Bene, la Quaresima ti dice: prendi coscienza che tu sei cenere, e non per una questione caratteriale, ma perché sei fragile, e questa fragilità nasce dal fatto che non sei unito profondamente a Cristo, che non è viva in te la partecipazione alla sua Risurrezione.

Noi siamo nati per avere il soprannaturale, per avere Dio in noi, per avere qualcosa di grandioso che supera questo mondo terreno. Noi abbiamo bisogno di questo fuoco! Questo stoppino però non si accende facilmente. La nostra carne mortale, il nostro caratteraccio, i nostri peccati, ci rendono impermeabili a questa luce. Dobbiamo lavorare su noi stessi, cercando di vivere le cose grandiose che ci ha detto Gesù nel Vangelo: la preghiera, l’elemosina e il digiuno. Viverle secondo la modalità che ci ha indicato: nel segreto!

Perché nel segreto? Perché “il Padre tuo che vede nel segreto, ti ricompenserà”. Il segreto è una dimensione profonda del nostro essere. Dice Sant’Agostino: io non Ti trovo perché sono fuori di me e tu sei dentro di me. Io ti cerco fuori di me, mentre Tu sei dentro di me a un livello molto profondo, che si chiama il luogo del cuore. Lì dove io sono veramente io, Dio mi aspetta per parlarmi. Dentro questa interiorità, Dio mi vede. Ci incontriamo! E questo incontro mi cambia, questo sguardo mi innamora, mi calma, mi rassicura. Uno sguardo! E’ una cosa straordinaria!

La preghiera è questo incontro profondo con Cristo, il digiuno ci permette di gustare la presenza di Dio, la comunione con Lui, e l’elemosina è un aprirsi alla vita sempre rimanendo rivolti a Dio. Questo esercizio ci aiuta enormemente a farci travolgere dall’amore di Dio, ma non è un percorso che si fa da soli. Questo è un altro punto fondamentale: avere una Chiesa viva è un dono enorme, di cui tante volte non ci rendiamo conto. Le persone hanno bisogno di questa luce, hanno bisogno di vedere un popolo che è animato da questa forza soprannaturale in cui Dio si manifesta.
La Quaresima non è mortificazione, il cristianesimo non è legato al fatto che Dio è contento se tu sei triste. E’ una preparazione alla pienezza di Dio, altrimenti quando Dio arriva, non lo capisci, non lo incontri!
Il segno della cenere che si riceve in questo giorno sulla fronte fa presente la tua povertà. Su questa consapevolezza il demonio ti dice che “sei nulla, hai fatto un sacco di errori, non c’è speranza”!
Cristo invece ti dice: sei cenere? Convertiti! Credi al Vangelo, alla “bella notizia”! Io ti amo e farò di te una luce meravigliosa! Credi al Vangelo, credi che il tuo cuore farà delle cose grandi, credi che tu potrai dare la vita, perché Io sono con te! Io sono questo fuoco, Io sono la tua risurrezione, Io sono la vittoria su tutte le tue paure!
Questo è meraviglioso, se tu credi in questo, in te si accende la luce.
Allora, questa Quaresima è un cammino verso la Pasqua, durante il quale imparerete la preghiera, il digiuno, l’elemosina: fai qualcosa, anche piccola, ma davanti a Dio è grande. Un piccolo peccato circola in mezzo al popolo di Dio e produce tanto male, ma una piccola cosa bella fa un sacco di bene. E un giorno lo vedrai, perché è scritto che il Padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà.