Le stelle cadranno dal cielo

18-11-2018 XXXIII domenica del Tempo Ordinario di don Fabio Pieroni

Mc 13,24-32

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo. Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».

Abbiamo sentito questo vangelo un po’ particolare. Ora cerchiamo di combattere con questo vangelo per cercare di tirare fuori qualcosa di significativo per noi.

A che servono le stelle? Le stelle appaiono quando è notte e servono per orientarsi. Qui dice che ad un certo punto le stelle cadono, cioè non c’è più questo firmamento che ci aiuta ad orientarci nella notte. Però si oscura anche il sole e la luna. Il sole serve a regolare le ore del giorno, ci dice la Genesi.

Cerchiamo di decifrare il linguaggio di questo vangelo, che è un linguaggio “apocalittico”. Apocalisse, significa togliere il velo, far vedere quello che è nascosto. Allora cosa sta dicendo il vangelo? Che molto spesso nella nostra vita, o in una certa epoca, o in un determinato momento storico, spariscono le stelle, la luna, il sole, cioè il sistema creaturale non basta più per capire quello che stiamo vivendo, perché tutto viene sconvolto.

Questo può succedere nella nostra esistenza: un’amicizia che finisce, un matrimonio che va in crisi, una malattia che esplode, un sistema politico che non funziona più, un’incertezza anche nei riguardi della Chiesa stessa… vengono meno i punti fondamentali, che erano lì: tua nonna ormai non c’è più, ma era per te un punto di riferimento, e adesso come fai? Cosa è bene, cosa è male? Come mi debbo orientare?

Bene, questo vangelo ci dice che ad un certo punto della nostra vita i punti fondamentali che uno ha sempre avuto, i punti di riferimento essenziali non bastano più per orientare la nostra vita. Tutto diventa senza senso, senza via d’uscita, malgrado noi abbiamo ancora questi punti di riferimento. Sono insufficienti, c’è un’insufficienza, e la gente è smarrita, è presa dall’angoscia, non sa per cosa vive. Il vangelo ci dice che esiste un punto di riferimento che non verrà mai messo in discussione. Questo punto di riferimento è Cristo.

Gesù Cristo ti dà il senso di quello che succede. Anche se dovesse accadere una grande maledizione, per esempio la croce, una sofferenza, un grande fallimento, in Cristo questo fallimento ha un senso. Essere in Cristo ci permettere di vivere questo problema. Se uno è in Cristo non viene spazzato via, non viene travolto completamente.

Questa è una grande sfida ed una grande affermazione che i cristiani, cioè voi ed io, dovremmo poter testimoniare: c’è un momento in cui nella vita Cristo non mi aiuta a rimettere in piedi le cose passate, Cristo non è uno strumento per riorganizzare la mia vita nel modo in cui io l’avevo pensata. No, mi consente di vivere in una maniera totalmente nuova. Vado verso l’imprevisto, trasformo la mia esistenza. Non mi serve più Gesù come un cacciavite necessario a rimettere a posto le cose di prima, le cose passate. Mi permette di vivere in modo inedito dentro un momento della mia vita che è del tutto nuovo.

Ecco cosa significa questa parola. Se mamma e papà sono morti… che faccio? Chiedo a Gesù che me li risusciti? Non si torna indietro, ma si può vivere una vita nuova in Cristo.  Noi siamo spesso molto delusi, angosciati, perché non era previsto che dovessimo vivere certe situazioni che adesso ci si impongono, ci travolgono, ci schiacciano e che non hanno senso a partire da questi punti di riferimento naturali, creaturali, logici.

C’è un assurdo che non è gestibile, non è vivibile, non è comprensibile, se non in Cristo, perché Gesù dà senso alla croce, da un forza che va al di là delle capacità umane. E’ di questo che noi dobbiamo essere testimoni e dire ad una generazione che si dibatte dentro tante preoccupazioni che esiste un modo di vivere totalmente nuovo. Noi abbiamo una risorsa nel vangelo, un aiuto forte!

Gesù ti dice: “Quanto tutta la tua vita andrà a quel paese, io non ti abbandonerò mai, sarò sempre con te e in me tu troverai un senso una via d’uscita, una nuova risorsa, una nuova motivazione. Stiamo insieme, io sono con te! Proprio dentro la tua insufficienza, l’insufficienza delle tue teorie, delle tue aspettative che andranno in frantumi”.

Dio non è colui il quale ti garantisce che tutto quello che farai nella tua vita sarà sempre infrangibile! No! Gesù ti dice: “Io sono dentro l’incertezza, il capriccio della storia, e dentro questo capriccio sarò insieme con te e ti renderò capace di vivere cose assurde. Lo faremo insieme! Per questo non devi essere angosciato. Però ti devo dire la verità! Non è che siccome vieni a messa, tu sei protetto! Hai la garanzia! Non è così! Ma la cosa fondamentale è che ci sono io con te, per vivere delle cose a volte veramente incredibili, assurde, ingiuste. In questo tu ti potrai riposare, sarai sereno”.

Molti di voi forse in questo periodo è possibile che abbiate nuove sfide, che possono essere delle difficoltà, una malattia, una fragilità, un ostacolo, un licenziamento… e ora come faccio? In Cristo è possibile stare dentro questa cosa che schiaccerebbe un uomo naturale, ma l’uomo soprannaturale, l’uomo che è in Cristo, questa roba la può vivere.