Insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi

12-11-2023 XXXII domenica del Tempo Ordinario di don Fabio Pieroni

Mt 25,1-13

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

L’olio serve per accendere le lampade cioè serve per fare luce nel buio quindi qui viene a rappresentare la luce della fede, ma questa luce della fede noi dobbiamo prepararla attraverso piccoli incontri: il catechismo per esempio, la partecipazione alla messa,  la preghiera… Pezzettino a pezzettino il nostro recipiente si riempie per fare in modo che quando c’è qualcosa di buio, qualcosa che quindi tu non capisci perché nel buio non vedi nulla, questa luce soprannaturale possa aiutarti a vedere le cose come le vede Gesù. Senza questa luce ti fermi, ti arrabbi, ti chiudi.

L’arrivo dello Sposo sta ad indicare proprio questo, che quella situazione difficile tu la puoi vivere unita a Cristo, la puoi vivere in Cristo, e allora dentro quella situazione ti calmi, ti fermi.

San Bernardo diceva: offri un’occasione al saggio e allora diventerà più saggio. Ci sono tante situazioni assurde, che non si capiscono, che vanno vissute insieme con Cristo. Immagina che stai con la macchina e uno ti suona, ti taglia la strada.. tu puoi dire: adesso questo lo rovino! Oppure dire: ecco lo sposo! Questa cosa è un’occasione per vivere in Cristo!

Tante volte la nostra vita ci sembra chiusa, ci sembra che ci sia estranea, che sia contraria, e rimani fuori; questo avviene perché non hai Sapienza. Questa Sapienza non si improvvisa. Venendo qui la domenica vi permette di prendere un cucchiaino di olio per metterlo dentro un recipiente più grande che è necessario per poter fare in modo che i nostri occhi si accendano, si aprano a una luce, a un modo di vedere la vita che è quella che ha vissuto Gesù.

Ma se tu non vieni mai, o non ascolti, o non approfondisci, o non preghi, non hai la luce soprannaturale che ti è necessaria per leggere l’ordinarietà della tua vita e allora ti arrabbi, ti disperi, ti convinci che nulla abbia un senso.

La Chiesa oggi ti dice:  ecco lo sposo! Dice san Paolo: queste cose ve le dico perché voi non continuiate ad affliggervi come coloro che non hanno speranza. Ecco noi abbiamo un modo diverso di vedere la realtà, ma dobbiamo costantemente aggiornarlo, dobbiamo prendere questo olio che è il segno della Sapienza soprannaturale, cioè della Sapienza che ha animato Gesù e che gli ha permesso di riconoscere, dentro la sua vita, delle occasioni per poter vivere in una maniera nuova. In questi giorni ho incontrato, per esempio, delle persone che hanno perduto i genitori e ho visto che in quelle persone c’è una luce che si è accesa, una pazienza, una umiltà, una speranza che non si improvvisa.

“Ecco lo sposo” è un grido, è una chiamata, ed è proprio una cosa buona che ti arrivi questo grido perché ti dice che questa realtà, questa sofferenza, questo momento difficile che vivi, puoi pensarlo insieme con Cristo. Noi dobbiamo alimentare questa speranza, anche davanti alla morte fisica. Dobbiamo avere una sapienza che non è dell’uomo normale, perché l’uomo normale non pensa che arriverà lo sposo.