In te mi sono compiaciuto

11-01-2009 Battesimo del Signore di don Fabio Pieroni

Mc 1,7-11

In quel tempo, Giovanni predicava: “Dopo di me viene uno che è più forte di me e al quale io non son degno di chinarmi per sciogliere i legacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo. In quei giorni Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, uscendo dall'acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. E si sentì una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto”.

Oggi celebriamo un fatto importante della vita di Gesù: il Battesimo. La parola Battesimo viene dal greco baptizein che significa immergere. Sappiamo che Gesù ad un certo punto, da Nazaret di Galilea viene giù verso la Giudea ed arriva in una località che si chiama Betania, sotto il monte Nebo. Lì, sulle rive del Giordano, c’è Giovanni Battista che lo vede arrivare e dice: “Ecco l’agnello di Dio!”, e Gesù entra, si butta nelle acque, per fare un segno importante.

Ricordiamo due personaggi biblici che hanno a che fare con le acque: Noè e Mosè. Noè deve salvare gli animali e gli uomini dalle acque che stanno arrivando. Gesù è il vero Noè. Ricordate che ad un certo punto Noè invia una colomba e questa colomba torna con un ramo di ulivo per annunciare che la terra è salva. Qui Gesù sta inaugurando questa terra! E anche qui, come dopo il diluvio, c’è una colomba che vede che su Gesù Cristo le acque non hanno più potere; è finito il potere delle acque sopra quest’uomo!
Ricordiamo anche un altro personaggio, Mosè, che ad un certo punto deve prendere coraggio per entrare nel mare, e le acque si aprono.

Perché si ferma il potere del diluvio? E perché si aprono le acque? Perché, dice il vangelo, si aprono i cieli. Prima si aprono i cieli, e poi si aprono le acque. E dai cieli viene fuori una Parola di Dio. Dio dice a suo Figlio: “Tu sei il mio Figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto”. In te mi sono compiaciuto! Mi compiaccio! Che significa? Ti faccio un complimento, mi congratulo! Sta dicendo: “Ho trovato uno che mi piace! E’ meraviglioso! Questo è il mio figlio prediletto! Ho trovato una persona che si fida di me. Ho trovato una persona che è la cosa più bella che ho!”.

Vediamo cosa significa questo per noi, questa mattina. Gesù accetta di entrare nei problemi della vita, dai quali noi veniamo travolti! E’ iniziato da poco il nuovo anno e anche se non ti fa piacere, dovrai entrare in un sacco di problemi senza sapere se ne uscirai vivo, perché sono sempre problemi nuovi, tensioni nuove, complicazioni. Non puoi non lanciarti dentro il tuo essere padre, madre, figlio, zia, nonno. Non sappiamo cosa avverrà: l’acqua è imprevedibile, è indomabile! Prova a prendere l’acqua in mano: non riesci, ti travolge. Che facciamo? Come reagiamo di fronte alle acque, di fronte al fatto che la vita è difficile, complessa?

Gesù qui dice: “Io entro dentro questo problema!”. Gesù si deve coinvolgere nei problemi dell’umanità, sapendo che non c’è niente di più difficile di questo. Sa che per molte situazioni umanamente non c’è nessuna soluzione, nessuna sicurezza, nessuna strada. Noi spesso guardiamo solo orizzontalmente, ci fidiamo delle persone, delle capacità che abbiamo, delle garanzie, che sono certamente importanti, ma che non basteranno mai! Gesù invece si fida di una Parola che viene dall’alto, da Dio.

Questo è importantissimo: ciascuno di noi deve alzare gli occhi al cielo, a Dio. Dio dice a Gesù: “Tu sei il mio figlio prediletto, puoi contare su di me. Fidati di me! E se ti fidi di me, io mi compiaccio, mi congratulo. Vedrai che io ti aiuterò, starò accanto a te, vedrai che ti darò la forza di uscire fuori dalle acque, e le acque su di te non avranno potere”. Le acque sono i problemi, le difficoltà, la morte che ti travolge.

“Sei figlio mio tu, sei figlia mia – dice Dio – sei la mia prediletta, tu sei una persona a cui tengo in maniera specialissima”. Chi è questa persona a cui Dio questa mattina dice questa frase? Sei tu! Sono io! A te Dio dice: “Tu sei figlia mia, puoi contare su di me! Ci credi? Mi compiaccio di te, mi rallegro, mi entusiasmi se credi che questa affermazione che io ho pronunciato su Gesù che è mio figlio, non è esclusiva proprietà di Gesù. E’ anche tua! E’ per te! E’ a te che io rivolgo questa affermazione! Credici!”.

Può essere autorizzato a sentire rivolta a sé questa affermazione così grande anche chi è un bastardo, chi è un peccatore! Ad ognuno di voi, anche al peggiore, anche alla persona più povera, più lontana, che forse è capitata qui per caso, Dio dice: “Tu sei figlio mio! Rallegrati! Fidati di me!”. C’è una sapienza che viene dall’alto. Molti di noi, quando hanno dei problemi, non si fidano di una Parola che viene dall’alto, si fidano di se stessi, e si perdono, vengono affogati, travolti. Ci sono persone qui che quando hanno avuto un problema, invece di alzare gli occhi al cielo, e credere che Dio interverrà e non ti lascerà, non si sono fidati e si sono organizzati per affari propri. Se agisci così vai a finire male! Tu e tutti i tuoi, perché dentro le conseguenze di questa tua incredulità ti porti tanta gente che è collegata alla tua vita.

Attenti, allora! Dio vi dice: “Tu sei figlio mio, veramente sei la mia prediletta, il mio prediletto!”. Se questa Parola ci si stampasse dentro…! Questo era il segreto di Gesù. Quando Gesù è stato travolto dalla morte sulla croce, ha detto: “Abbà, Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”, anche se il mondo gli diceva: “Vedi che non c’è nessun padre? Vedi che sei travolto dall’odio? Dall’ingiustizia? Vedi che le acque ti stanno distruggendo?”. Ma Gesù credeva più a quella Parola che all’evidenza di quel momento. Questa dovrebbe essere la nostra stessa modalità, il nostro segreto che ci permette di entrare nei problemi, sapendo che Dio ci aiuterà.

C’è questa certezza, c’è questo segreto, questa spina dorsale. Non è la forza di carattere, ma è la fede che vince il mondo. Il mondo, la difficoltà, ha una sua forza, grandiosa, minacciosa, però noi sappiamo che Gesù aveva questo segreto: avere un Padre che ti sostiene, ti aiuta.
State attenti, quelli di voi che vi fidate solamente della mentalità di questo mondo per affrontare i problemi e dite: chi mi aiuterà? Dio ti aiuta! E’ importante affrontare alcuni problemi con lo psicologo, ma devi fidarti anche di una Parola che viene dall’alto, perché come la pioggia e la neve non cadono senza portare frutto, così sarà della mia Parola, viene dall’alto, da Dio.

Come parla Dio? Attraverso di me, attraverso i preti, attraverso il vangelo, e ti arriva questa Parola, adesso! Chi ci crede, oggi trova pace. Forse siete venuti qua da una settimana difficilissima, piena di problemi, ma Dio ti dice: “Tu sei figlio mio, il mio prediletto. Mi compiaccio, mi congratulo che credi che io sto con te e che c’è una vittoria per te!”.
Prendiamo e custodiamo questa Parola che Dio ha rivolto su ciascuno di noi per camminare dietro al nostro Signore Gesù Cristo.