Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo

26-07-2020 XVII domenica del Tempo Ordinario di don Fabio Pieroni

Mt 13,44-52

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra. Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».

Il vangelo di oggi è la conclusione del capitolo 13 dove Gesù parla del regno dei cieli, sottolineando alcuni aspetti importanti. Dice che il regno dei Cieli è simile ad un tesoro nascosto in un campo. Uno lo trova, lo nasconde di nuovo e poi pieno di gioia nasconde tutti i suoi averi  e compra il campo facendo un grande affare. Quindi uno che riceve il regno dei cieli non fa “un sacrificio”, ma un grande affare. Se noi non viviamo questo come un grande affare, significa che non abbiamo capito cosa sia il cristianesimo. Questo è un criterio forte: quando una persona coglie il regno dei cieli è contenta!

Anche il discorso della perla preziosa ci  dice la stessa cosa: una persona trova la perla preziosa e vende tutti i suoi averi facendo un grande affare. Cosa significano queste parabole?
Allora,come sappiamo Gesù parla sempre attraverso metafore, per cui quando sta parlando del campo, del terreno, sta parlando della tua storia, della mia vita, dentro la situazione che vivo. Se io non capisco che nella mia vita c’è un tesoro, io butto via la mia vita. In questo periodo sto studiando Leopardi. Leopardi ha buttato la sua vita, non l’ha capita, non c’è saputo entrare. Ci vuole discernimento, ci vuole una persona che ti doni la capacità di governare la tua esistenza, di metterla in ordine. Discernimento è questo: avere un cuore docile, un cuore che ascolta o spirito e quindi coglie che dentro la tua realtà c’è un tesoro, anche se le cose non vanno bene, se hai dei problemi, se hai fatto degli errori, se nessuno ti capisce… c’è un tesoro! Anche nella sofferenza più grande!
Questo tesoro è Gesù Cristo! Dentro la mia vita c’è la possibilità di poter vivere certe situazioni in comunione con Cristo, prolungando la sua esistenza nel mondo attraverso la situazione che io sto vivendo. Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, perchè hanno scoperto di essere stati chiamati, perchè c’è un disegno, che  è il disegno di assomigliare a Cristo. Il discernimento ci dà solamente la capacità di  individuare che c’è questa presenza di Cristo. leopardi non l’ha mai cercata, perchè non lo sapeva. Una persona super intelligentissima. Ma il discernimento non solo ci indica la presenza di Cristo, ma ci consente di capire come estrarre questa ricchezza per rallegrare la mia vita.
Il discernimento è quella sapienza che la Chiesa ci dà costantemente, perchè costantemente le nostre carte in tavola cambiano. Quindi noi dobbiamo essere in costante esercizio di discernimento per poter cogliere dentro la nostra storia questo grande tesoro, una terra, un’occasione, un appuntamento stupendo. I cristiani non possono  testimoniare Cristo attraverso la recita del Credo. Non funziona così. I  cristiani possono testimoniare la loro esperienza solo se sanno vivere la propria vita diversamente da chi la vive senza questo discernimento. Dovremmo poter trarre allegria da questo!
Il tesoro è allora poter essere fratelli di Gesù Cristo, perchè Gesù Cristo è il primogenito, non l’unigenito: “quelli che da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del Figlio suo perchè sia il primogenito fra molti fratelli. Per cui quelli  che ha chiamati li ha giustificati, quelli che ha giustificati lì ha anche glorificati“. La vicenda  di ognuno di noi in Cristo ha una vena profonda che è straordinariamente importante.
Ecco allora a cosa serve questa grande preghiera che noi costantemente dovremmo fare di saper valutare, giudicare, quello che ci succede, perchè ci succede, come poter rispondere.
Noi spesso vorremmo avere il prontuario delle Giovani Marmotte che per ogni situazione ci dia indicazione su come comportarci, ma non è così. Il discernimento ci permette di cogliere queste perle per poter avere l’occasione di vivere in Cristo grazie alla storia che noi abbiamo. Questa è una grande arte.  E’ interessante sapere come tu hai sfruttato quel momento di difficoltà attraverso il discernimento.Questa è la testimonianza cristiana. Questa è una visione del cristianesimo interessante, bella, viva, vera. Speriamo che il Signore ci faccia entrare nella logica del regno dei cieli, che è un modo pensare che viene da Dio ma che vale per la nostra terra. Non ci porta ad uscire fuori dalla nostra esistenza, con la testa fra le nuvole.