Aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra

06-01-2009 Epifania del Signore di don Fabio Pieroni

Mt 2,1-12

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: “Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo”. All’udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s’informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. Gli risposero: “A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: ‘‘E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele’’”. Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: “Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo”. Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

Oggi celebriamo una festa che si chiama Epifania. Epifania è una parola greca, che significa “manifestazione”. Manifestazione di Dio, della verità, della cosa più grande. Questa festa ci racconta di tre personaggi, che dicono: “Abbiamo visto la sua stella sorgere ad oriente”. Oriente è il luogo in cui ci stanno tante luci, tante sapienze. L’oriente è segno di Babele. A Babele ci sono tantissime indicazioni! Anche nel mondo in cui viviamo ci sono una marea di proposte, di suggerimenti, di prospettive con cui noi possiamo orientare la nostra vita, dove qualcuno ti dà una finalità, dove uno ti propone degli obiettivi, dove ti vengono forniti criteri attraverso cui misurare la tua vita, valutare la vita degli altri. Voi immaginate la scienza. La scienza, oggi come oggi, continua a fare delle figuracce, no? Ieri leggevo che, come per incanto, il polo sud e il polo nord si sono ricompattati fortissimamente per cui i ghiacci si sono, come dire, ricostituiti perfettamente come due, tre anni fa, per cui probabilmente è una stupidaggine tutta questa sciagura che la scienza diceva che ci sarebbe stata.

Anche ieri si diceva che non bisognava assolutamente uscire di casa perché ci sarebbe stata la catastrofe ecologica. Invece no, era una giornata stupenda. Non so se avete letto i giornali, dicevano sarebbe stato bruttissimo tempo, invece,  a me sembra che ci sia il sole. A chi devo credere, alla televisione o ai miei occhi? Noi alla fine crediamo alla televisione.

Fatto sta che la cosa impressionante è che dall’oriente viene fuori una stella, e riesce a brillare dentro questo caos, questa Babele. Questa luce fa contatto con la curiosità, che è poi una ricerca della verità, che sta dentro il cuore di questi maghi, di questi sapienti, i quali avvertono che effettivamente il loro modo di vedere la vita, il modo della sapienza del mondo, è insufficiente, e si mettono a cercare. Si muovono e vanno a destra e a sinistra, e non si fermano.

Non sono persone facili, non si lasciano convincere alla prima parola. Hanno questa  voglia di cercare la verità.  Il loro cammino viene orientato da una stella, che però li precede. Ciò è interessante, perché questi magi si rendono conto che malgrado loro stiano cercando qualcosa, c’è qualcuno che cerca loro, c’è una ricerca da parte di Dio, di ciascuno di noi. C’è un’azione, c’è un’iniziativa di questa stella che precede l’azione dei magi e questo per noi è molto importante, anche se ci sono tante indicazioni che potrebbero fuorviarci, come Erode, questa figura che costantemente sta lì per toglierci il senso della vita.

Erode ti dice: “Ma no, ma che cerchi a fare? Cerchi il senso delle cose? Non significa niente! Tutto sbagliato… Era meglio morire da piccoli…” . Erode è la figura del demonio, che potrebbe distruggerci, che ci strappa dal cuore la ricerca delle cose belle, delle cose di Dio.

Questo è importante per tutti noi. Anche noi siamo dei saggi, vorremo essere saggi, e misteriosamente nella nostra vita è brillata questa luce. Siete qui per questo, siamo qui per questo! Io non so come sia stato possibile che “in oriente”, nel nostro casino in cui viviamo, sia arrivata una Parola che ci ha detto: “Qua ci deve essere una cosa più bella, più vera, più profonda di quello che t’ha detto tuo nonno, il tuo amico, il tuo fidanzato, tuo marito, e chi altri. C’è qualcosa che viene da Dio! C’è qualcosa di bello, qualcosa di vero, e lo devi cercare, non lo puoi perdere!” Perché questa stella alimenta i nostri desideri. Lo sapete che “sidera” in latino significa stella, ma significa anche desiderio? Il desiderio più alto è un desiderio che non si spegne in una cosettina, è qualcosa di grande, è una intuizione che alimenta le tue aspirazioni più alte, quelle che arrivano fino in cielo.

Come stai camminando, con quale atteggiamento interno? Di ricerca? O ti stai spegnendo? Oppure non ti va di fare niente, ti stai chiudendo?

Questa festa ci dice: guarda che questa forza interiore che ti spinge a cercare la verità che è Dio, che è l’amore di Dio, è un desiderio che Dio stesso ti ha messo nell’anima e che lui ti soddisferà, lui apparirà. Apparirà e ti darà questa grandissima gioia.

Questo lavoro va fatto. Io per esempio ieri ad un certo punto mi sono svegliato e ho detto: “Voglio andare a fare un pellegrinaggio perché non ho fatto niente questo periodo, ho fatto solamente celebrazioni”. Ho preso la macchina e ho fatto 250 Km ad andare e 250 Km a tornare, e sono andato al santuario di Manoppello, dove c’è un volto di Cristo stranissimo perché è trasparente. Se lo guardi da lontano, non si vede niente, se ti avvicini lo vedi. E’ una storia incredibile che adesso non posso raccontarvi. Poi sono andato a Lanciano. A Lanciano c’è un’ostia che da 1200 anni sta dentro un vetro, ed è carne di miocardio vivo. C’è il sangue, cinque grumi di sangue umano che sono dello stesso gruppo sanguino del sangue della sindone. E sono andato a cercare questa roba, una cosa splendida! Mi sono divertito! Sono stato contento! E’ stata una cosa grande, una bella giornata.

Dentro di noi dobbiamo alimentare questa ricerca, e quanto più l’alimentiamo, tanto più ci soddisferà.

Ad un certo punto questi magi aprono i loro scrigni e tirano fuori  oro, incenso e mirra. Aprono i loro scrigni. Cos’è uno scrigno? Uno scrigno è il luogo in cui noi abbiamo le cose più preziose, dove custodiamo un segreto, è un posto da cui possiamo tirare fuori qualcosa di grande. I magi, dopo questa ricerca, si scoprono ricchi, si scoprono persone che hanno dentro qualcosa di pregiato, di utile, di vero: l’oro, un senso di regalità, la mirra, che è il significato che si può dare alla sofferenza, perché la mirra è un unguento che veniva utilizzato per imbalsamare i morti, e poi l’incenso, che è il segno della relazione con Dio.

Perché queste persone si rendono conto che sono ricche? Perché vanno dietro a Gesù Cristo. Se vai dietro a Gesù Cristo, ti scopri ricco. Io non so da quanto tempo voi state venendo in parrocchia, state facendo un itinerario, ma se uno dovesse dire la verità sulla sua vita, e se ha fatto sul serio con Dio, si accorge che è più pieno, più ricco, più sapiente, più contento. Ha delle esperienze da raccontare, non le solite cose che uno sempre raccontava quando era ragazzo, adolescente. C’è qualcosa di prezioso che possiamo dare. Questo avviene perché il primo ad aprire il proprio scrigno, è Dio! Nel prologo di San Giovanni si dice che Dio nessuno lo ha mai visto, proprio il Figlio unigenito che è nel seno del Padre, Lui lo ha rivelato. Perché il Padre, Dio, dal suo seno, dal suo scrigno, ha tirato fuori Gesù Cristo, suo Figlio. Qua c’è il segreto dell’amore, perché quando una persona ama qualcuno, non è che dice: “Che gli posso regalare? Gli regalo questo? Troppo poco! Gli regalo quest’altro? Sai che ti dico? Mi  regalo!” Quando una persona ama un’altra, ecco perché ci si sposa, dice: “Sai che faccio? Mi regalo completamente a te! E’ troppo poco che ti regalo un appartamento… ti regalo tutto!”. Dio ha fatto questo con suo Figlio! E quando ciascuno di noi coglie questa generosità, questo impeto che Dio ha nei nostri riguardi, che non si spegne di fronte ai nostri peccati, ai nostri dubbi, alla nostra confusione, ma tenacemente rimane, persevera, allora uno si sente arricchito.

Vi ricordate, anche un’altra volta Dio apre il suo scrigno: quando durante l’ultima cena l’apostolo Giovanni posa il capo sul seno di Gesù e dal suo seno, dal suo scrigno si accorge che c’è questo amore per Giuda, e per gli apostoli che non capiscono nulla! Cristo è disposto a dare il suo corpo e il suo sangue. Quando si accorge di questo, Giovanni si sente riempito, si sente amato, si sente anche lui capace di dare qualcosa, di dire qualcosa.

Io spero che noi possiamo testimoniare questo! A chi possiamo testimoniare che siamo più ricchi, più pieni di questo oro, incenso e mirra, e di questa sapienza  che sembrava stupida, invece è una sapienza che non solamente ci arricchisce, ma ci allieta, ci fa contenti? A chi dobbiamo raccontare questo? Ai pagani, perché oggi è la festa dei pagani, è la manifestazione di Gesù Cristo ai pagani, alle Genti. Le Genti sono quelli che San Paolo chiama i Gentili. Le Genti. Esistono le Genti e esiste Israele. Così era la loro mentalità.

Chi ha fatto esperienza del Messia, come noi la stiamo facendo, potrebbe dire agli amici, ai famigliari, ai colleghi: “Guarda che io lì ho scoperto un sacco di cose, mi sento meglio. Sono più contento!”. Non è vero che uno si deve sacrificare e basta! Questa è una favola! Una favola che raccontano gli scienziati, è una stupidaggine che raccontano i pagani, ma a me non risulta così. A me risulta tutto il contrario! Per questo è una cosa bella!

Gesù dice: “Attenzione, bisogna che stiamo insieme io e te, bisogna che ci incontriamo. Ti do un appuntamento!” Avete sentito quello che abbiamo letto dopo il vangelo? Quali appuntamenti ci ha dato? La Pasqua, il 12 aprile 2009, e poi l’avvento, il 29 novembre. E poi ogni Pasqua della settimana, ogni domenica. E poi abbiamo le ceneri, e un sacco di cose da fare insieme!

Tutti noi possiamo dire che quanto più abbiamo fatto sul serio con Dio, tanto più siamo diventati ricchi! Quanto meno ci siamo coinvolti, tanto più ci siamo persi qualcosa! Se poi addirittura siamo stati fuorviati da Erode, allora ci è stato strappato qualcosa di prezioso, ma Dio ce lo vuole restituire, perché Cristo ci vuole bene, ci ama. Quindi, carissimi, questo è il frutto di aver seguito l’intuizione più alta. Anche se alcuni di voi ancora non credono a chissà che cosa; non è che la fede è la certezza, la visione! E’ una dinamica viva, come una fiamma. Una fiamma che ti ha innamorato di qualcosa che non è possibile che sia sbagliato, c’è qualcosa di vero in quello che dice lo Spirito al tuo spirito! Questo va seguito, contro tante contestazioni davanti alle quali noi non potremmo argomentare in maniera così razionale. E’ vero che gli altri ci ridicolizzano, però se è vero che a livello razionale tu non hai ancora le parole, nel tuo cuore c’è qualcosa che ti dice che è proprio così! Bisogna andare avanti!