Ebbe fame.

09-03-2014 Mt 4,1-11 di don Fabio Pieroni

I domenica di Quaresima

In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo. E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame. Il tentatore allora gli si accostò e gli disse: “Se sei Figlio di Dio, di’ che questi sassi diventino pane”. Ma egli rispose: “Sta scritto: ‘‘Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio’’”. Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio e gli disse: “Se sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto: ‘‘Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo, ed essi ti sorreggeranno con le loro mani, perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede’’”. Gesù gli rispose: “Sta scritto anche: ‘‘Non tentare il Signore Dio tuo’’”. Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: “Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai”. Ma Gesù gli rispose: “Vattene, satana! Sta scritto: ‘‘Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto’’”.  Allora il diavolo lo lasciò ed ecco angeli gli si accostarono e lo servivano.

Questa parola va compresa perché “non di solo pane vive l’uomo”, cioè l’uomo non si alimenta solo del pane ma anche della Parola di Dio, che va collegata alla nostra vita. La celebrazione metabolizza l’ascolto della Parola perché diventi energia in noi, diventi cioè una motivazione, una voglia di vivere, una capacità di vivere in maniera nuova, rigenerata costantemente dallo Spirito Santo che ci parla perché in noi si trasferisca la sapienza che ci serve per vivere.

La prima lettura, tratta dal libro della Genesi, ci ha parlato del peccato originale ed è ambientata in un giardino. Nel Vangelo invece viene raccontato che Gesù dopo il battesimo sul Giordano entra nel deserto spinto da Dio. Dio che è suo Padre lo spinge in questo posto orribile che è il deserto per compiere la missione di rivelarci qualcosa di nascosto, ma che è necessario conoscere per poter vivere bene.

Nel deserto non si vive, non ci sono frutti, c’è un senso di ansia, c’è un caldo terribile, non si ha cibo, non si sa dove andare, come muoversi… si è assaliti da un senso di panico. Gesù viene inviato nel deserto perché la nostra vita, la vita di ogni uomo è un deserto. E’ insopportabile pensare di essere preda di tante difficoltà: la precarietà del tuo lavoro, i problemi legati alla tua salute, la situazione difficile con i tuoi figli, con tuo marito, con il collega di lavoro… tutto questo ti mette in un deserto insopportabile, invivibile.   Gesù entra dentro questa realtà per insegnarci a vivere la quaresima. Noi pensiamo che la quaresima sia un tempo di rinuncia, invece non è così! E’ tutto il contrario! La quaresima è un tempo di conquista! Noi dobbiamo conquistare uno spazio di giardino dentro il deserto, dobbiamo cioè trasformare il deserto in giardino. Questo è possibile solo nella misura in cui Gesù entra nel deserto per farci comprendere che l’origine di questa vita così faticosa non sta nelle difficoltà, ma nella presenza di un principio logico che è quello del demonio, il quale ci porta a valutare le cose che viviamo in una maniera che è apparentemente normale, innocua, ma che di per sé ci porta alla morte.

Avete visto come agisce il demonio?  Tuo figlio ha un certo atteggiamento, sono passati 40 giorni e 40 notti, e tu non ce la fai più! Il tuo collega ti si è messo contro, e sono passati 40 giorni e 40 notti! Basta! Ad un certo punto dici: “Ora basta! Non ce la faccio più!”; hai digiunato e allora ti accade quello che è accaduto a Gesù: “Ebbe fame”. Il demonio è molto paziente, aspetta che non ce la fai più; quando vede che tu stai giustissimamente barcollando, ti parla: “Queste pietre sono scomode! Non vorresti trasformarle in qualcosa che ti dia un po’ di piacevolezza? Tu meriti  un po’ di piacere, ti spetta un po’ di tregua! Non è una cosa sbagliata, ma sappi che Dio non vuole, perché altrimenti muori!”.  Così il demonio ti inganna! E’ complicato riconoscere l’azione del demonio, perché il demonio ti dà suggerimenti apparentemente sensati: “Vogliamo dire ‘basta’ insieme? Ba-sta!”. Dire questo “basta!” ti cambia il modo di guardare la realtà. Avere detto “basta!” non è una cosa peccaminosa in maniera esplicita, ma è la tentazione del demonio, il quale ti esclude che ci sia una provvidenza di Dio, ti esclude che ci sia uno spazio in cui Lui agirà, dandoti la capacità di entrare nella vita.  È un momento molto particolare quello della tentazione, perché non si presenta come un peccato specifico, ma come un ragionamento del tutto innocuo. Immaginiamo che in questo momento qualcuno di voi abbia una difficoltà a casa, del tutto condivisibile, una vera difficoltà; ad un certo punto è lecito che ti arrivi questo pensiero: non ce la faccio più, non se ne può più. Da quel momento le difficoltà aumentano. Per combattere questa tentazione, tu devi dire un’altra cosa: “Signore io so che dentro questa realtà tu mi stai parlando. Non capisco cosa stai dicendo, ma ti voglio dare un’altra chance”. Noi dobbiamo saper rispondere. Il demonio ci parla tutti i giorni, più volte al giorno, ma noi non lo intercettiamo perché pensiamo che il demonio ci parli in una maniera esplicitamente peccaminosa. Non è così!

In questa prima tentazione (che è l’unica che riusciamo a commentare oggi), l’uomo cerca di trasformare la vita in maniera tale che gli sia piacevole, trasformare la pietra in una cosa commestibile, affinché la possa mangiare, possa avere un po’ di sollievo. Tutti noi, quando la vita diventa difficile, abbiamo questa giustissima necessità di trovare un po’ di pace; è a questo punto che diventa necessario combattere, altrimenti la nostra vita diventa ancora più invivibile, assomigliando sempre di più ad un deserto. Rispondere secondo lo Spirito Santo ti permetterà invece di dare frutti di pazienza, di maturità, di comprensione, di preghiera perché non escludi che la tua vita sia sensata anche se non ti è favorevole, non escludi che la tua vita sia bella anche se è scomoda, anche se  è precaria. Penso  soprattutto a tutte quelle persone che non hanno lavoro: dentro questa realtà non c’è il demonio che dice “basta”? Questa logica che ci espropria della nostra terra, ci espropria del nostro giardino e per gli altri diventiamo persone acide, persone che si lamentano costantemente, che stanno sempre mormorando.

Carissimi, spero che questa Parola possa esservi di aiuto perché tutti noi siamo nel deserto, e dobbiamo essere portati alla Sapienza.  Gesù è entrato dentro questo deserto per far scappare fuori il demonio e noi questa mattina i dobbiamo conquistare un pezzettino di questo deserto perché diventi il nostro giardino.