Le tentazioni di Gesù

05-03-2017 I domenica di Quaresima di don Fabio Pieroni

Mt 4,1-11

Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo. E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame. Il tentatore allora gli si accostò e gli disse: «Se sei Figlio di Dio, di' che questi sassi diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio». Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio e gli disse: «Se sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto:  Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo, ed essi ti sorreggeranno con le loro mani, perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: Non tentare il Signore Dio tuo». Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai». Ma Gesù gli rispose: «Vattene, satana! Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto». Allora il diavolo lo lasciò ed ecco angeli gli si accostarono e lo servivano.

 

Questo vangelo ci dice che Gesù va nel deserto per essere tentato dal diavolo, spinto dallo Spirito Santo. E’ cioè Dio stesso che manda Gesù nel deserto perché sia tentato dal demonio. E dopo 40 giorni e 40 notti di digiuno, ebbe fame.

Gesù viene mandato nel deserto per capire he la condizione umana è quella di vivere cose difficilissime che sono le tentazioni. Ma la tentazione è in realtà un’altra cosa ancora. Il testo greco dice che Gesù viene mandato nel deserto  per essere PROVATO, dopo di che inizia la tentazione.  Sono due cose diverse. La prova si dà in situazioni estreme, situazioni così difficili che possono essere interpretate anche dalla Parola di Dio. Avete visto che il demonio si rivolge a Gesù con la Parola di Dio, è un grande catechista. Non dice a Gesù: adesso facciamo una schifezza, facciamo una ingiustizia grave. Ma dice: hai letto cos c’è scritto sulla bibbia? Se tu sei fedele a Dio devi fare quello che ti ho suggerito attraverso la citazione della Scrittura! In più glielo dice come risposta ad un momento di grande esasperazione: dopo 40 giorni, ebbe fame. E non gli dice: chiedi a tuo Padre che ti dia la “Iacuzzi”, gli dice di chiedere il pane! Noi quando parliamo di prova e di tentazione molto spesso banalizziamo, pensando che la tentazione sia semplice ed evidente. Invece la tentazione non è evidente e dobbiamo sapere che è stupido pensare  che sia raro essere tentati. Siamo tentati tutti i giorni, e questa tentazione non va affrontata individualisticamente, da soli. Non è possibile perché noi non riusciamo neppure a capire che stiamo dento una tentazione. Neanche Gesù ha affrontato la tentazione da solo, ma con lo Spirito Santo davanti al Padre. Noi non dobbiamo affrontare le valutazioni di certe situazioni che viviamo, anche le più difficili, in una maniera scontata. Bisogna che qualcuno ci aiuti attraverso una logica sofisticata,  ad analizzare le nostre deduzioni, anche quelle che facciamo in buona fede. Nella 1° lettura della Genesi, la tentazione non è tanto quella  di scegliere tra il male e il bene, perché nessuno sceglie il male. La tentazione è quella di scegliere tra il bene e il bene! Per questo non ci rendiamo conto che a volte quello che stiamo per scegliere diventerà un veleno! Noi spesso ci ritroviamo a stare male non intenzionalmente, ma perché ad un certo punto si sono impicciate le carte e siamo entrati in una decisione sbagliata.

Questo tema delle tentazioni andrebbe approfondito, spiegando le tre tentazioni  fondamentali che sono la prima sui sensi, sul pane, la seconda sull’intelligenza, che è legata alla sofferenza, e la terza quella del possesso inteso come autoaffermazione, come quella logica che deve risolvere la nostra identità, la nostra persona, per cui dovremmo darci delle priorità. Sono tutte cose necessarie!

Il PANE: cosa è necessario per me in questo momento? Il fidanzato. E’ una tentazione questa? E’ necessario che io capisca perché mio figlio piange, perché ha dei problemi. Questo è un interesse primario. E una tentazione? No! E’ una PROVA! Cioè stai valutando queste cose. La TENTAZIONE è risolvere questa prova in una maniera sbagliata, entrando in collegamento con il demonio: è diventare nevrastenica perché non trovi il fidanzato, è impazzire perché non capisci quello che ha tuo figlio! Il demonio ti ha detto che non c’è via d’uscita! La tentazione ci dà l’angoscia, un’angoscia che noi non sappiamo di dove venga, e ci sembra che venga dal fatto che Dio non ci sia, o che almeno con noi sta sbagliando, ci sta trascurando. La tentazione ci mette contro la nostra vita, contro Dio, contro noi stessi. La maggior parte delle angosce che abbiamo dipende  da prove risolte male. Molto spesso  questo avviene perché le risolviamo in modo individualistico, da soli, perché ci sembra ovvio che la situazione sia quella, perché ci sembra ovvio che non stiamo chiedendo la luna. Invece spesso occorre DIGIUNARE. “Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. Si tratta quindi di un digiuno che consiste nel FIDARCI DI DIO, INSIEME CON CRISTO, perché Cristo è venuto a risolvere la prova che l’uomo non può risolvere con la sola sua sapienza. Bisogna che ci sintonizziamo in Cristo, e allora le nostre valutazioni possono avere criteri più sofisticati per intercettare questi labirinti nei quali ci possiamo perdere.

Molti di voi si ritengono in totale diritto di essere offesi, di essere arrabbiati, di essere delusi, perché effettivamente ti hanno fatto un’ingiustizia. Ma si risponde come stai rispondendo tu? Sei sicuro? Questo ti sta danneggiando perché ti fa entrare in contatto col demonio che ti uccide e fa terra bruciata intorno a te.

Questa non è una colpa, è una RIVELAZIONE! Abbiamo bisogno di rivedere tante nostre decisioni, tante nostre valutazioni. Quando le cose non ti tornano perché cominci ad avere un senso di inimicizia nei confronti della vita, di fastidio nei confronti di Dio, tante perplessità sul tuo futuro, significa che il demonio è entrato in circolo da qualche parte. I “parametri del tuo computer” fanno presente che qualche virus è entrato, non sai come. Anche se hai un “Apple” e dovresti essere al riparo da virus!

Noi normalmente siamo angustiati, demotivati, perché il demonio è entrato con la sua logica estremamente realistica, semplice, consequenziale. La logica di Cristo invece è difficile, perché di fronte al fatto che non puoi mangiare non è mica facile capire che c’è un’altra soluzione! Questa è la tentazione del pane, ma c’è anche quella del pinnacolo del tempio, nella quale Gesù viene invitato dal demonio in questo modo: “La tua situazione è così complessa che la gente non ti può comprendere. Quindi fai un prodigio per aiutare le persone ad accreditarti, in modo che quello che stai dicendo possa essere preso sul serio. La situazione in cui Dio tuo Padre ti ha messo ti è del tutto sfavorevole ed è evidente che gli altri non ti prendano sul serio! E allora sarai umiliato e fallirai la tua missione. Quindi fai questo segno: buttati giù dal pinnacolo del tempio! Vedranno che non sarai morto e potranno allora crederti!”.

Ma Gesù dice NO. E’ facile dire di no a questo? E’ facile dire: “Se la strada è quella dell’umiliazione, ci entro! Se la strada è quella che mi rifiuti, ci entro!” ? Evidentemente no! Noi abbiamo bisogno di una sapienza estremamente complessa che Cristo attraverso la Chiesa attraverso Gesù ci vuole trasmettere perché possiamo essere salvati dal demonio.  Non possiamo fare tutte queste valutazioni da soli. Ecco perché c’è la confessione, il confronto, la direzione spirituale, le amicizie con i fratelli, la comunità. Quando entri in una inimicizia nei confronti di Dio diventi intrattabile, ti convinci che sei sfortunato e che hai il diritto di continuare a lamentarti. Vedete quanto è fine questo discorso?

Riflettiamo su tutto questo, ricordando che Gesù è stato spinto nel deserto affinché il demonio, che ama nascondersi, si manifestasse.