Domenica delle Palme

20-03-2016 Domenica delle Palme di don Fabio Pieroni

Lc 22,14-23,56

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Abbiamo iniziato questa celebrazione con questo grande segno di festa che è la processione delle palme. Questo segno è come una promessa, una primizia, è un segreto che dobbiamo assolutamente custodire. E’ un dono grande! E’ un momento di benedizione e di allegria che avremmo potuto significare ancora meglio in un grande abbraccio, in un grande sorriso. Perché questo è molto importante?

La passione di Gesù secondo il vangelo di Luca si conclude a favore di un uomo, il buon ladrone, che è condannato a morte. Stanno eseguendo ormai la sua condanna, ormai va all’inferno, la sua vita è finita. Ogni persona ha il diritto di essere tirata fuori da questa condizione disonorevole! Questa è la prima cosa che dobbiamo sottolineare: alla fine della vita ci sarà una grande festa, perché a questo ci porterà Gesù Cristo. Questo sarà il nostro finale, questa sarà la sorpresa a cui dobbiamo assolutamente credere. Ci sarà un momento in cui dirai: la mia vita è brutta, ho sbagliato, ho perso quella situazione… che cosa può significare ormai vivere per me? Eppure ci sarà qualcosa di grande! Anche qualora stessi  ingoiato nella condanna a morte dove non c’è più speranza, il finale non sarà quello che si potrebbe pensare! Devi custodire questo grande segreto. Come farà Dio, non lo so! Farà come con il buon ladrone: proprio lì, in quel momento dove ormai non c’era più speranza, Cristo lo ha tirato fuori  dalla morte.

Il Padre suo glielo aveva detto: guarda cosa sarà il frutto della tua passione, guarda che cosa produrrai in questa gente povera, oppressa, intontita, rimbambita, sfinita dalle menzogne. Attraverso quello che stai facendo ci sarà alla fine una festa senza fine! Questa è la speranza che riceve Gesù Cristo e questo lo porta avanti, contro l’ottusità, lo scherno, la fatica, il dolore, la tortura. Per lui la cosa più importante è che tu riceva il suo amore, che tu sia felice. Il tormento di Dio è che io non sia felice! Vuole portarmi l’acqua della grazia di Dio, perché arrivi nel mio deserto. L’acqua è la vitalità, la vita nuova, la vita che arriva fino al fondo. In Israele c’è il segno del fiume Giordano che sorge al nord come un giovanotto meraviglioso, con una cascata di forza ed arriva giù fino a diventare un rigagnolo. Però arriva! Ed arriva a bagnare la morte che ci abita, che ci distrugge. Solamente Cristo può distruggere la morte! Questo è il segno. Io spero che durante le celebrazioni della settimana santa tutti i segni che vivremo (il canto, le palme, la lavanda dei piedi, l’adorazione della Croce, la Pasqua)  veicolino lo spirito che Gesù ha dato al Padre: “Padre perdonali perché non sanno quello che fanno. Nelle tue mani consegno il mio spirito. Daglielo! Per questo sono nato, per questo sono venuto al mondo, per dare il mio spirito a te perché tu lo dia a loro. Consegnaglielo  perché loro possano vivere. Nessun uomo può vivere come noi sogniamo di vivere, senza ricevere il suo spirito”. Questo spirito ci arriva attraverso qualcuno che muore per noi, che dà la vita per noi e questo lo fa ogni cristiano. Molti di voi questo già lo state facendo, già avete questa dignità, già avete questa vocazione, già avete questo grande coraggio e siete stati riscattati, siamo stati riscattati da un modo di vivere di chi dormiva, di chi era completamente fuori dalla grazia di Dio.

Ricordiamo allora questi punti importanti: anche quando sei distrutto, hai rovinato le tue amicizie, hai tradito, e pensi che per te sia finita, Cristo ti farà nuovamente sorridere! Nuovamente tu riceverai la vita nuova e potrai essere il canale di quest’acqua nuova da immettere in questo mondo distrutto, sfigurato. Attraverso i cristiani arriva questo! Noi siamo testimoni che io non sono bravo, buono, ma sono amato. Sono amato da Cristo attraverso di voi, attraverso molta gente che mi dà tantissimo aiuto, altrimenti non potrei vivere. Io spero che possiamo fare questa grande esperienza, questa grande festa.

Anche se farà buio su tutta la terra, anche se in me verrà meno ogni speranza umana io devo ricordare questa celebrazione. Anche in punto di morte questo ricordo ti salverà, il tuo segreto sarà che quella sarà  la fine senza fine, come dice sant’Agostino. E allora questa celebrazione per noi è un grande segreto, una grande speranza. Gesù ha detto: “Fate questo in memoria di me, perché questo vi aiuta. Il demonio vuole stabilire l’ora delle tenebre, ma questa ora finisce, passerà, perché io l’ho distrutta e arriverà la luce, arriverà il sorriso, arriverà l’amore di Dio. Vale la pena, vale la pena anche soffrire perché arriverà quel giorno in cui ci rincontreremo”.

Io spero che questa speranza vi arrivi, attraverso le catechesi, un salmo, un abbraccio… questo è fondamentale. Senza questo non possiamo vivere.