Verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.

08-06-2025 Pentecoste di don Fabio Pieroni

Gv 14,15-16.23b-26

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre. Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

Questa sera voglio dire due cose: la prima è che questa Veglia è un dono che voi state ricevendo e che dovrete portare in voi come in gravidanza perché tutta la Parola, le esperienze, le testimonianze, l’energia con cui i canti sono cantati, la partecipazione, c’è tanto che eccede la possibilità che adesso noi tiriamo le fila. E’ piuttosto un grande seme di vita eterna che germoglierà con dei frutti particolari, quindi ogni tanto uno pensi (mentre stai in macchina, oppure qualcuno gli dice qualcosa) che Dio ha piantato delle cose grandi nei nostri cuori, stasera stiamo ricevendo delle cose grandi, belle e vorremmo poter stare qua tanto tempo noi! Ci sono due battesimi questa sera e se i genitori di questi bambini potessero solo raccontare come nella loro vita l’azione di Dio è stata una grazia di vita, di scoperte, di comunione, una cosa nuova! Ecco, questa è la prima cosa che volevo dire!: custodiamo queste cose perché in un momento, una parola, un pensiero, può distruggere  tutto il lavoro fatto! Con la seconda cosa, voglio solamente sottolineare un aspetto su tanti (a partire da questa visione) che la Veglia proietta sulla realtà che noi viviamo, e che partendo da questa constatazione di Babele, di questa confusione, di questa regressione, dell’esperienza di qualcuno che si smarrisce, non sa dove sta andando, chi è e che farà, che cosa succederà, questa realtà è quella che viviamo adesso è un tempo che Papa Francesco chiamava cambiamento di un’epoca. Cambia l’epoca e quindi questo cambiamento davanti ai nostri occhi è inquietante, è un cambiamento in cui c’è una dissoluzione della civiltà che per secoli ha prodotto una realtà civile in cui c’è un’istituzione, c’è una dignità soprattutto della persona! E invece ci stiamo pian piano abituando, ci abitueremo al fatto che è normale che un presidente di uno Stato sberleffi o tratti con violenza senza senso un altro Paese, e poi fake news una dopo l’altra, e poi la tragedia enorme, straziante della Palestina, dell’Ucraina che viene costantemente attaccata nei civili, nei bambini! E ci stiamo abituando a tutto questo, non ci fa più caldo né freddo! E invece questa dissoluzione ammalerà, sta già ammalando i ragazzi, le famiglie, per cui c’è questo macrocosmo di cose patenti, spettacolari, inquietanti che sono in atto e che stanno entrando sempre di più dentro di noi, e che si vede come nei micro-rapporti che abbiamo, a partire da come uno attraversa la strada e non vede la macchina, oppure segnala che sta passando, c’è l’omicidio premeditato, efferato, cioè una cosa assurda! E tutti noi siamo in grave pericolo, perché anche dentro i matrimoni uno tratta l’altro in una maniera assurda, è un’assurdità tutto questo! Dobbiamo prenderne coscienza perché è qua che la parrocchia sta facendo un’operazione che è quella di recuperare la persona umana secondo il modo di Cristo, secondo il modo del Vangelo, che è il modo della verità! Perché, se uno cavalca la sua esuberanza, che i greci chiamano hybris, cioè la propria arroganza, l’affermazione di sé, va verso l’autodistruzione, questo lo sanno tutti! E allora la chiesa, noi, stiamo facendo un’operazione eccezionale dentro questo quartiere: stiamo tenendo vivo un laboratorio nel quale quest’uomo viene recuperato, viene sanato, viene rilanciato, viene reso degno, così come hanno parlato alcuni della loro esperienza che non si conosce attraverso la televisione (che ci dice solo fake news), e allora la parrocchia deve aiutare (e come già lo fa e molti lo state capendo) a capire che stiamo assecondando questa azione dello Spirito, che non è mastrolindo! Lo spirito si può contristare, si può rifiutare, si può anche strumentalizzare, e allora l’operazione che noi facciamo è un’operazione che Dio ci sta chiamando a realizzare! Ci dà grazia, ci dà forza, ci dà idee, ci dà entusiasmo, ci dà comunione! Questi sono doni dello Spirito Santo per costruire, mantenere viva, mantenere in piedi questa civiltà, della quale parlava San Paolo VI e cioè “la Civiltà dell’amore”. Ecco, quindi questa operazione che partendo da Babele, da questa confusione l’uomo è perduto, non sa dove andare, che cosa farà, quanti giovani peccano di arroganza e poi si chiudono in camera, sono distrutti, sono terrorizzati, sono spaventati, e dove li mettiamo, c’è bisogno di un’alleanza! La seconda lettura parlava di un rimedio che è la legge, che sono i 10 comandamenti e che molti di voi avete ricevuto! Questo lavoro pazzesco, che noi insieme con i nostri catechisti proponiamo, un anno di catechesi a livello altissimo  e questo crea un’alleanza che inizia un lavoro di trasformazione. Il profeta Ezechiele parla di questa operazione, perché “rivivrete, rivivrete, rivivrete” è una parola che viene utilizzata solo nella vera chiesa: “che tu possa vivere, io voglio che tu viva” ! Diceva Goethe che non dobbiamo dire “memento mori” “ricordati che devi morire” come alcuni dicevano, ma diceva “memento vivere” “ricordati che tu devi vivere”! Che cos’è la vita cristiana? E’ una risposta a una chiamata che Dio ci sta dando dentro una comunità, che ci deve accompagnare perché ci disuniamo, ci perdiamo per strada. Bene questo e tanto altro vorrei dirvi voglio ringraziare tutti coloro i quali, in comunione con lo stesso Spirito, secondo diversi ruoli, state, stiamo costruendo una realtà straordinaria! Alcuni possono perdere la motivazione, dimenticano che quello che stiamo facendo è enormemente importante, e facilmente cadono nella tentazione di svalutare quello che stiamo facendo, come pure rischiano di tornare a vivere la carne. Questo si vede chiaramente dal momento in cui una persona non è più docile, come dicevano le testimonianze e alla fine don Fabio diventa un rompiscatole, una persona dalla quale tenersi lontani perché uno non deve e non può più essere corretto, formato, aiutato, sostenuto, verificato, no! Uno piano piano torna a questo grande vizio, peccato grave, che è quello dell’arroganza e quello dell’ “io non dipendo da nessuno, io mi sono costruito da me” ! Bene, ognuno di noi invece se adesso potessimo parlare, potremmo solo dire RICONOSCENZA! Tutti avete ricevuto tantissimo, anche io da Dio ho ricevuto una parrocchia straordinaria, meravigliosa, e quindi è una cosa bellissima insieme a tante tribolazioni. Gli Atti degli Apostoli lo dicono!