Inizio del vangelo di Gesù Cristo

10-12-2017 II domenica di Avvento di don Fabio Pieroni

Marco 1,1-8

Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio.  Come è scritto nel profeta Isaia:Ecco, io mando il mio messaggero davanti a te, egli ti preparerà la strada. Voce di uno che grida nel deserto: preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri, si presentò Giovanni a battezzare nel deserto, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.  Accorreva a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.  Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, si cibava di locuste e miele selvatico e predicava: «Dopo di me viene uno che è più forte di me e al quale io non son degno di chinarmi per sciogliere i legacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo».

Oggi siamo nella 2 domenica di Avvento. La volta scorsa abbiamo imparato una invocazione Maranathà, vieni Signore, perché l’avvento è un periodo che non solamente ci prepara al Natale, ma ci aiuta a buttare via le cose non importanti, a dare le giuste priorità.

Nella nostra vita non valgono solamente gli occhi della carne, ci vuole uno sguardo più profondo per vedere dentro le cose. Questa arte si chiama vigilanza. Dobbiamo attraverso la celebrazione e l’ascolto della parola di Dio affinare quest’arte, questa sensibilità, per poter riconoscere le chiamate di Dio. Dio parla ad ogni uomo attraverso la Messa e nella storia, cioè nei fatti della vita.

Questa seconda domenica la parola ci dice: “inizio del vangelo di Gesù Cristo”. Di Gesù Cristo è un genitivo, e potrebbe essere un genitivo di specificazione, o un genitivo oggettivo. Che significa genitivo oggettivo? Significa: inizio della buona notizia che è Gesù Cristo.

LA Parola stamattina ci dice: il motivo per cui devi essere pieno di speranza e di allegria è che c’è Gesù Cristo che viene a te, Gesù Cristo è dalla tua parte, viene ad aiutarti.

Per poter ricevere Gesù Cristo noi abbiamo bisogno di Giovanni Battista. Ora Giovanni Battista è molto interessante in questo vangelo e noi rischiamo di fermarci a lui, invece la notizia è che arriva Gesù Cristo, e Giovanni Battista ci aiuta ad incontrarlo: è Gesù Cristo la persona importante di questo vangelo!

Perché è importante Gesù Cristo in questo vangelo? Tutta la gente veniva da Gerusalemme in questo luogo deserto dove stava Giovanni Battista per confessare i peccati ed essere battezzata. Giovanni Battista diceva: guardate che dopo di me viene uno che è più forte di me, al quale io non sono degno di sciogliere i legacci dei sandali, ed egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco. Questo discorso va decodificato perché non significa niente ordinariamente, per questo è importante l’omelia, è importante che ci sia qualcuno che ci aiuti a capire.

Le parole di Giovanni Battista ci dicono che ogni uomo vive nel deserto, che è un luogo di passaggio. Nel deserto non ci si può fermare, si deve camminare per raggiugere il giardino, qualcosa di utile. Il deserto è anche il segno dell’aridità, del pericolo, della povertà, di chi non ha la vita, di chi sta morendo.  La Bibbia parla attraverso dei simboli che vanno decodificati, per cui dice che ogni uomo, anche io e te, stiamo camminando, stiamo diventando qualcuno che ancora non percepiamo e nello stesso tempo siamo nella precarietà, nella povertà, e questa povertà ci sfianca, ci sfinisce, fa venire fuori la nostra paura, il nostro nervosismo. Questa precarietà è quella che viviamo tutti i giorni, a casa al lavoro in auto, col freddo, col caldo… questo è il deserto, e dentro il deserto vengono fuori i nostri peccati.

Giovanni Battista dice: riconoscete lo stato di peccato in cui vi trovate, perché arriva uno che viene a togliere questa roba! Arriva uno che è più forte di me e vi viene ad aiutare!

Questa è la buona notizia!

Gesù Cristo non è solo la persona che ti aiuta a riconoscere la tua situazione di difficoltà, di crisi. Giovanni Battista dice: io non sono degno di sciogliere i legacci dei sandali, questa è una frase complicata ebraica che vuol dire: guarda che Cristo ti sposa! Ti sposa così come sei! Ti viene a fecondare, vuole stare con te! Ti ama! Vuole aiutarti! Non pensare alla tua debolezza, quando appare la fragilità sappi che Cristo è dalla tua parte e ti vuole sposare e mette a tua disposizione il Giordano.

Dentro il deserto c’è il Giordano: malgrado tu sia così fragile, a te Dio fa arrivare il fiume Giordano. Il Giordano scende dall’Ermon e arriva fino al mar Morto a 400 m sotto il livello del mare e lì Gesù va per incontrare l’uomo per dirgli: io ti metto a disposizione una sorgente, ti metto a disposizione me stesso. Il battesimo è il simbolo di quello che stiamo facendo adesso: se vieni qui, alla messa, tutto l’anno c’è questo rigagnolo, che è quel pezzettino in più di speranza che Dio ti dà e che ti consente di camminare. Piano piano tu diventerai veramente te stesso.

Gerusalemme distava dal luogo del battesimo circa 40 chilometri, e bisognava fare un cammino molto scomodo. A Gerusalemme si sta bene, perché sta a 600 m sopra il livello del mare e bisogna scendere fino a 400 m sotto il livello del mare. Quindi bisogna venire a messa e a volte è una faticaccia, però qui trovi una parola che parla al cuore di Gerusalemme, parla al tuo cuore e ti rinfranca, ti consola, ti fa scoprire cioè che c’è qualcuno che non ti lascia solo. La consolazione è la comunione con Cristo, il matrimonio con Cristo. Bene, ogni volta che vieni qui, una parola forse arriva al tuo cuore e avverti che c’è un pochino di refrigerio;  non è risolto tutto, davanti a te c’è sempre il deserto, però sai che hai un po’ più di forza e cammini. Fino a quando? Fino alla prossima domenica, fino al prossimo incontro. Noi vorremmo essere finalmente risolti, vorremmo ce finalmente le cose si risolvessero completamente, invece non è così. La vita cristiana è un cammino nel deserto ,ma in questo deserto non siamo soli, in questo deserto c’è il Giordano, e c’è il profeta che ci indica lo sposo, perché è lui la persona più importante, è questo l’inizio della nostra vita:  Inizio del vangelo che è Gesù Cristo.

In tante situazioni che ci sembrano  complesse e sfavorevoli, per ogni uomo c’è questa grande risorsa e su questo dobbiamo contare. Molti di voi venendo qui la domenica vi riprendete. Lungo il Giordano ci sono alberi da frutto che danno 3 o 4 raccolti l’anno! Frutti enormi, dolcissimi. Qui c’è l’acqua, non tantissima, il Giordano è un rigagnolo, ma è quella che ti basta.